giovedì 29 dicembre 2016

Misciò e la vera storia dei fiocchi di neve

Anche il racconto di oggi, come i precedenti, è ambientato in inverno e narra proprio la storia di un fiocco di neve speciale: Misciò!

(http://eleonora-immaginidalvento.blogspot.it/2011_01_01_archive.html)
Il protagonista del libro è Misciò, un fiocco di neve esile esile, che i genitori chiamarono "Misciolgoalsole".
Misciò era infatti molto spaventato dai raggi del sole, motivo per cui non stava mai molto all'aria aperta con gli amici, i quali lo prendevano in giro.
Dopo alcuni anni, Misciò raggiunse l'età adatta per partecipare alla Grande Nevicata di Natale, ma anche questa volta, il povero fiocco aveva paura: non voleva proprio tuffarsi dalle nuvole e sciogliersi sulla terra...

...Così un giorno mentre osservava gli uomini, si accorse di un meraviglioso presepe di ghiaccio.
Il giorno di Natale, Misciò era in prima fila, pronto a tuffarsi prima di tutti. Non appena staccò i piedi dalla nuvola, il fiocco di neve prese la mira e cadde in fretta nel presepe di ghiaccio -e più precisamente- nelle braccia di Maria: la sua nuova casa sarebbe stata duratura!

(http://www.nogeoingegneria.com/timeline/storia-del-controllo-climatico/messaggi-da-cristalli-e-fiocchi-di-neve-ma-dove-sono-le-nevi-di-un-tempo/)

Dopo aver letto questa storia, abbiamo preparato dei biscotti natalizi. I bambini hanno così potuto manipolare la pasta, utilizzare le formine e realizzare con le proprie mani dei biscotti da condividere con tutta la famiglia durante queste feste.


















L. mentre prepara i biscotti Pan di zenzero

sabato 24 dicembre 2016

Babbo Natale dove sei?

Domani è Natale, e la biblioteca è già pronta per l'arrivo di Babbo Natale.










Ecco la poltrona di Babbo Natale e l'albero fatto di libri!!!



Oggi abbiamo deciso di leggere ai bambini un libro speciale dedicato a questo tema. La storia si intitola "Babbo Natale dove sei?" ed è raccontata in un libro pop-up!!!

La storia racconta dei preparativi per la festa del Natale, a partire dagli addobbi: ghirlande, fili dorati e palline da appendere all'albero e soprattutto i regali!

 



Si continua, poi, con gli animali che si divertono in un paesaggio innevato... orsi polari che vogliono sbirciare dentro i regali, topini che vanno sulla slitta, coniglietti che sciano, pinguini che preparano un bel pupazzo di neve, ma soprattutto le renne, che promettono di aiutare Babbo Natale a consegnare i doni!





Che divertimento andare sulla neve!!!






...Ma Babbo Natale dov'è finito???
Eccolo lì, nell'ultima pagina del libro, che con due calze piene di doni esclama -con grande soddisfazione: "Oh, oh , oh! Ogni regalo è giunto alla sua destinazione!"


Buon Natale!!! :)


domenica 18 dicembre 2016

Pinguino e Pigna, storia di un'amicizia

Ormai mancano pochissimi giorni a Natale e fuori fa sempre più freddo... Oggi abbiamo incontrato Pinguino, che ci racconta una storia davvero speciale!
Un giorno, nel lontano Polo Nord, Pinguino incontra una povera pigna, caduta sulla neve, senza sciarpa e senza cappello.
(https://issuu.com/lapisedizioni/docs/pinguino_e_pigna/2)
Pinguino, da bravo cucciolo, decide di cucire una sciarpa così che la sua nuova amica possa stare al caldo... ma il Polo Nord non è il posto adatto per le pigne...
...Pinguino e Pigna si devono separare. Pinguino cammina per lungo tempo, arriva nella foresta -dove lui soffre per il troppo caldo- e costruisce un bel nido soffice per la sua amica, le lascia come ricordo la sciarpa che le aveva preparato e si salutano!
Dopo alcuni anni, Pinguino decide di andare a trovare la sua vecchia amica, per vedere se anche lei è cresciuta. Non appena si inoltra nella foresta, Pinguino vede un grande abete con una sciarpa attorno al tronco...

Era Pigna! Cresciuta e diventata un bell'abete. I due vecchi amici giocarono come una volta, fino a che non dovettero separarsi di nuovo, un po' tristi, ma felici della loro amicizia speciale.

Il libro narra dunque dell'importanza dell'accettazione dell'altro e delle sue caratteristiche peculiari, anche quando queste sono diverse dalle nostre.

giovedì 15 dicembre 2016

Orsetto e la sorellina

Anche oggi parliamo di emozioni ed in particolare... della gelosia!!!
La gelosia è un'emozione molto diffusa, anche all'interno della famiglia, nei confronti dei fratelli e soprattutto dopo l'arrivo di un fratellino. Il bambino più grande si sente "abbandonato" e "trascurato" dai genitori, che si trovano maggiormente impegnati nelle cure del più piccolo.
"Fratello in vendita!!", (https://www.theodysseyonline.com/10-oldest-sibling-struggles)
Nella storia di oggi, intitolata "Orsetto e la sorellina", il protagonista scopre la gelosia. Infatti, la sua sorellina è appena nata, è piccolissima e tutti vengono a trovarla, le dicono che è molto carina e le portano anche i regali. Orsetto è molto triste... nessuno lo guarda più... nemmeno la mamma!!!


Ma, appena la mamma lo vede tutto solo in un angolino, corre da lui e lo abbraccia! La mamma gli vuole sempre bene; vuole bene a tutti e due e adesso Orsetto è felice!
Quel giorno la mamma e l'orsetto decisero di fare una torta e di mangiarla insieme, dato che la sorellina era ancora troppo piccola!


Con questa storia, i bambini hanno potuto immedesimarsi in Orsetto e così vivere l'emozione della gelosia e poi quella della felicità, scoprendo che i genitori vogliono bene a tutti i bambini, mentre i genitori stessi hanno potuto ascoltare e comprendere come sia fondamentale, nel rapporto genitore-figlio, ritagliare del tempo di qualità con ogni singolo bambino.
Alla prossima! :)

domenica 11 dicembre 2016

Topina e Puzzolina, tra buio e temporale

Questa settimana parliamo di... emozioni!!!
E' infatti molto importante educare i bambini su questo tema, già dalla più tenera infanzia, non solo perché le emozioni entrano sempre in campo nel rapporto con l'altro, ma soprattutto perché riconoscerle permette una migliore relazione con sé stessi.
(http://www.lenuovemamme.it/educhiamo-i-bambini-alle-emozioni/)

Le due brevi storie scelte, intitolate "Topina e il buio" e "Puzzolina e il temporale", hanno entrambe per tema centrale la paura. Un'emozione che tutti i bambini -ma anche i grandi- provano, ma che spesso è difficile da ammettere; così, per riuscire a parlarne con i più piccoli, abbiamo iniziato ad elencare tutte le cose che a noi fanno paura e mostrando che -a volte- anche i personaggi delle favole prendono paura.
Topina, infatti, si è svegliata nel cuore della notte perché aveva molta sete, ma andando in cucina, al buio... sente un rumore!!!
Puzzolina, invece, appena ha sentito il temporale è andata a nascondersi sotto al tavolo, tappandosi le orecchie!!!

Topina e Puzzolina chiamano subito le loro mamme, che corrono per vedere cosa è successo.
Per fortuna, la mamma di Topina la rassicura dicendole che il rumore che aveva sentito era solo un grandino della scala e che non si deve vergognare di avere paura del buio perché anche lei -una volta- ne aveva. La mamma di Puzzolina le insegna che non deve avere paura del temporale e che quando ci sono i tuoni molto forti (di cui anche lei ha paura) deve pensare che non possono arrivare nel suo lettino.
Così, Topina e Puzzolina tornano felici e tranquille nelle loro camerette.

Con queste due storie abbiamo mostrato ai bambini che è importante riconoscere e parlare delle proprie emozioni e dei propri sentimenti per capire gli altri e sé stessi in maniera migliore.


giovedì 8 dicembre 2016

Il concetto di resilienza in "Il pentolino di Antonino"

Come abbiamo visto la scorsa volta, la storia "Il pentolino di Antonino" si caratterizza per un concetto fondamentale nell'ambito educativo, ovvero il concetto di resilienza.
La resilienza viene definita come la capacità di sviluppare una vita positiva, nonostante l'aver vissuto delle esperienze traumatiche che, di per sé, avrebbero potuto portare ad esiti negativi.

(http://www.seejay.cloud/accademiagalli/resilienza/)
In questa prospettiva, il protagonista della nostra storia vive un trauma, rappresentato dal suo "pentolino" che ad un certo punto non gli permette più di essere come gli altri.
Come viene spiegato nel Quaderno Pedagogico a cura di Milani e Ius, Antonino incontra due diversi tipi di educatori: l'educatore che lo sgrida e che lo mette in castigo affinché Antonino non possa più disturbare i compagni (e probabilmente anche l'educatore stesso) e l'educatore che, attraverso competenze teorico-metodologiche ed una buona relazione educativa, riesce ad entrare in contatto con Antonino.
La brava educatrice è Margherita che entra in contatto con Antonino e mostra lui le risorse che può ricavare dal suo pentolino, proprio come ha fatto lei con il suo pentolino verde. Margherita si configura dunque come tutore di resilienza, la "mano tesa" e la "soffiatrice d'anima" descritta da Cyrulnik.
Alla fine della storia, Margherita saluta Antonino consapevole -da brava educatrice- che le relazioni educative devono mirare all'autonomia ed al miglioramento delle disposizioni dell'educando ed hanno il carattere di finitezza.
La seconda parte del Quaderno Pedagogico si conclude, infine, con un'importante invito a tutti gli educatori:
"Il prato fiorito di margherite nella terza copertina è lì, a ricordo della Margherita di Antonino, un ricordo che si estende ai fiori significativi che ciascun bambino ha incontrato nella propria storia e che diventa augurio di poter aggiungere, nei campi delle relazioni, altri fiori grazie alla crescita che ciascun educatore può favorire facendo anche solo qualche buona mossa nella vita dei bambini". 
("Educazione, pentolini e resilienza", a cura di Marco Ius e Paola Milani)

(http://www.fotoeweb.it/sorrentina/Fiori.htm)


domenica 4 dicembre 2016

Il pentolino di Antonino

Questo fine settimana parliamo di un albo illustrato, uscito nel 2009 in Francia. La storia si intitola "Il pentolino di Antonino" ed il tema centrale che emerge è proprio il pentolino -allegoria di problemi e traumi- che molti bambini trascinano dietro di sé, proprio come il protagonista dell'albo.

Ecco l'albo illustrato! :)

La storia racconta di un cucciolo di ippopotamo che porta sempre con sé un pentolino, che non gli permette di giocare assieme a tutti gli altri bambini in quanto viene considerato "diverso". Antonino ha bisogno di affetto e lo manifesta in maniera molto espansiva; i "grandi" non comprendono i suoi atteggiamenti e così inizia a sentirsi sempre più solo, ma poi...


... incontra Margherita! Una persona che, nell'ambito delle scienze dell'educazione, viene definita tutore dello sviluppo e di resilienza.
Margherita -che possiede un pentolino come il nostro protagonista- mostra ad Antonino i punti di forza e le risorse che il pentolino gli permette di possedere: insieme possono infatti giocare a ping-pong, e dipingere quadri meravigliosi. Inoltre, Margherita confeziona una saccoccia per Antonino, così che non gli impedisca più di giocare con gli altri.
Alla fine della storia, tutti i bambini sono contenti di giocare con Antonino e apprezzano i suoi disegni, anche se Antonino è sempre lo stesso!!!



La storia ha una valenza fondamentale sia dal punto di vista formativo per gli educatori, ma anche dal punto di vista educativo, per i bambini e per i genitori in quanto evidenzia l'importanza del concetto di resilienza, di rispetto dell'altro e di competenza educativa.

Nei prossimi post vedremo in maniera più dettagliata come il concetto di resilienza viene sviluppato nell'arco della storia, in modo tale che gli adulti possano leggere ai bambini questa storia con la consapevolezza dell'importanza che i concetti veicolati da questo albo illustrato possono avere nello sviluppo dei più piccoli.
Alla prossima! :)

giovedì 1 dicembre 2016

Per crescere grandi lettori

Alla base dei numerosi progetti di sensibilizzazione alla lettura, come Nati per Leggere, vi è la consapevolezza dell'importanza della lettura nella prima infanzia, ma non va dimenticata nemmeno la rilevante funzione che assume il contesto in cui la lettura nasce spontaneamente oppure viene proposta dagli adulti.

(http://www.milkbook.it/lasciamoli-leggere-ovunque/)

(http://www.abbanews.eu/mondi-e-orizzonti/italiani-popolo-di-scrittori-che-non-leggono/)

Paola Gaglianone (in "Che bello quando i bimbi leggono così nasce l'amore per il libro", http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/spettacoli_e_cultura/passaparola/paola-gaglianone/paola-gaglianone.html) sostiene che l'abitudine alla lettura viene creata -nel bambino- maneggiando l'oggetto "libro" e ascoltando le figure di riferimento che narrano, in modo tale che anche i più piccoli imparino a conoscere il mondo reale attraverso la loro fantasia.

Infine, secondo l'esperta di comunicazione Annamaria Testa, leggere ad alta voce fin dalla prima infanzia è fondamentale affinché i bambini crescano con l'idea che leggere sia un piacere e non una fatica.
"[...] la lettura ad alta voce [...] è il modo migliore per avvicinare i bambini ai libri. Per ampliare il loro vocabolario. Per migliorare la loro competenza emotiva. Per entrare in relazione con loro. Per farne, da grandi, dei lettori."
(Annamaria Testa, "Perché dobbiamo leggere di più ad alta voce", http://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2016/03/21/leggere-alta-voce).